Alla terapia antibiotica possono essere associati alcuni disturbi, anche molto seri, del tratto gastrointestinale: per minimizzare gli effetti collaterali indesiderati correlati all’assunzione di questa tipologia di medicinali, è importante seguire una dieta equilibrata, evitando gli alimenti difficili da digerire e quelli che potrebbero interagire negativamente con l’efficacia del farmaco.
1. Farmaci antibatterici e prevenzione degli effetti collaterali: il ruolo della dieta
Gli antibiotici rappresentano uno degli aiuti farmacologici più validi per combattere le aggressioni batteriche nell’organismo, ma la maggior parte di essi non possiede una tossicità “selettiva” e, di conseguenza, danneggiano anche i batteri interessati alla risposta immunitaria.
Questi ultimi si trovano, in prevalenza, nel microbiota gastrointestinale e possono essere completamente annientati dall’efficacia anti-infettiva che questo genere di farmaci possiede.
Le conseguenze di tale disfunzione si manifestano, in primo luogo, con l’insorgere di patologie dell’apparato digerente, come il reflusso gastrico, gli spasmi intestinali, la nausea, il vomito o la diarrea.
Tutti questi malanni, già molto fastidiosi di per se stessi, possono essere accentuati dall’assunzione di alimenti che si ritengono “sbagliati” in quanto difficili da digerire.
Per sapere cosa non mangiare quando si prende l’antibiotico si può fare riferimento proprio alle caratteristiche dei diversi alimenti, alle loro qualità nutritive e alla loro – più o meno facile – assimilazione da parte del sistema digerente.
Come indicato nell’analisi condotta dal sito z-salute.com, esistono cibi che favoriscono il benessere dell’intestino, proteggendo le sue cellule dall’attacco dei farmaci: se ne deduce che, durante la terapia antibiotica, gli alimenti privi di quelle proprietà salutari vadano evitati.
2. Gli alimenti da evitare durante la terapia antibiotica
In corso di cura antibatterica, per nutrirsi correttamente senza appesantire lo stomaco, è consigliabile mangiare “poco e spesso”, facendo 5 pasti leggeri al giorno, composti da piccole porzioni di cibo, preparato senza l’uso di intingoli o condimenti grassi.
In linea di principio, la dieta da seguire quando si assume un antibiotico dovrebbe essere priva di tutti gli alimenti più impegnativi per la digestione: l’intestino, già provato dall’azione dei farmaci antibatterici, reagisce male a un surplus di lavoro e manifesta disturbi – anche rilevanti – che aggravano le condizioni generali di salute dell’organismo.
Ecco, quindi, i cibi che richiedono una fase digestiva molto lunga e ai quali è opportuno dire di no:
- le fonti proteiche particolarmente ricche di ferro (come la carne rossa) e calcio (come il latte e i formaggi);
- i dolci a base di farine raffinate e quelli che contengono molti zuccheri;
- il cioccolato, gli snack, i biscotti e le merendine in busta;
- le bibite gassate e i succhi di frutta confezionati, di produzione industriale;
- gli insaccati, i fritti e tutti i cibi grassi;
- le salse piccanti o speziate;
- gli alcolici e il caffè, per l’effetto potenzialmente irritante sulle pareti di stomaco e intestino.
Sconsigliati anche i prodotti lievitati da forno, che possono essere consumati con moderazione solo se non troppo conditi ed elaborati.
Via libera, invece, ai centrifugati di ortaggi freschi e ai frullati di frutta di stagione, purché senza l’aggiunta di latte.
3. Le interazioni di alcuni cibi con i farmaci antibiotici
Ci sono alimenti, come i latticini e la carne rossa, che vanno evitati non solo in quanto poco digeribili, ma anche perché tendenzialmente rallentano l’azione degli antibiotici, con un effetto che può inibire la validità della cura.
Meglio evitare di consumare molta verdura cruda, troppo ricca di fibre per essere tollerata dal colon già provato dall’azione dei farmaci: la conseguenza più evidente di un consumo importante di vegetali crudi è l’alterazione della funzione gastrica e di quella intestinale, una condizione che influisce negativamente sull’assimilazione del principio attivo dell’antibiotico.
Infine, anche un agrume – notoriamente salutare – come il pompelmo, può influire negativamente sulla risposta dell’organismo alla terapia antibiotica: le sostanze organiche (furanocumarine) contenute in questo frutto contiene, infatti, interferiscono con l’enzima intestinale delegato all’eliminazione dei farmaci.