La società digitalizzata in cui viviamo pone al centro della formazione accademica la conoscenza delle tecnologie, dell’innovazione e telecomunicazione. Questa realtà presuppone che gli amanti del settore interessati a svolgere la propria professione in ambito tecnologico e delle telecomunicazione dovranno optare per una formazione di ingegneria delle telecomunicazioni conseguendo una laurea di I o II livello (laurea triennale e magistrale) o un percorso post-laurea come corso di perfezionamento, un master di I o II livello, un dottorato di ricerca o ancora una scuola di specializzazione. L’importanza di conseguire uno di questi titoli rappresenta la conditio sine qua non per poter svolgere determinate professioni del settore. Inoltre, trattandosi di un settore innovativo e in costante movimento, è fondamentale che i professionisti si attivino per mantenersi in costante aggiornamento per non rischiare di incorrere in un disallineamento tra conoscenze teoriche accademiche e competenze professionali.
L’immatricolazione presso uno di questi corsi può avvenire sia presso università telematiche che si avvalgono della metodologia didattica e-learning e blended learning, che consentono agli studenti l’accesso alle lezioni completamente a distanza o attraverso una didattica mista (e-learning e in presenza). Questo tipo di scelta è avvalorata dalla possibilità di poter seguire comodamente le lezioni da casa combinando la vita privata e quella professionale senza alcun problema. Pensiamo ad esempio all’offerta formativa dell’Università Telematica Niccolò Cusano; oppure si può optare per l’iscrizione presso università tradizionali che prevedono lezioni in presenza favorendo una maggiore socialità e stimolando maggiormente gli studenti attraverso un coinvolgimento dei corsisti e nella promozione della motivazione interna e del locus of control interno.
Tra i principali sbocchi professionali accessibili con questo tipo di formazione, i settori coinvolti riguardano diverse industrie ed imprese private, nonché nella pubblica amministrazione. Le posizioni richieste riguardano per lo più aziende manifatturiere di componenti e sistemi elettronici ed elettromagnetici per le telecomunicazioni; aziende pubbliche e private di produzione ed esercizio di apparati, sistemi ed infrastrutture riguardanti l’acquisizione ed il trasporto delle informazioni e il loro utilizzo in applicazioni telematiche; aziende, enti e organizzazioni che utilizzano e gestiscono reti, sistemi, impianti di telecomunicazione.
Inoltre, coloro che conseguono una laurea in ingegneria con indirizzo Elettronica e Telecomunicazione potranno lavorare nell’ambito delle telecomunicazioni e dell’informazione. Vi rientrano aziende come i provider di servizi telefonici o i costruttori di smartphone e sistemi mobile, passando per i provider di servizi e infrastrutture di rete.
Per coloro che prediligono l’attività di libera professione per la progettazione e la realizzazione di sistemi, anche locali, di telecomunicazioni, sono possibili sbocchi occupazionali in enti di telerilevamento terrestri o spaziali e in enti normativi e di controllo del traffico aereo, terrestre e navale.
Gli sbocchi occupazionali sono innumerevoli e in costante aggiornamento, ma per poter fare la differenza in sede di selezione è importante che il professionista possegga adeguate conoscenze linguistiche di alto livello (C1 e C2) arricchendo il proprio curriculum vitae. Indispensabile, infatti, è la conoscenza di almeno una lingua straniera, di solito inglese. Ma ancor più è fondamentale poter svolgere periodi di formazione teorica o pratica all’estero. Ciò vi farà apparire più competitivi e professionali rispetto ad altri competitors.