Urbano una vittoria in una gara bagnata (motocross)

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Urbano, anche detto “Urby”, fu uno dei piloti di motocross più influente degli anni 90. Nessuno dei suoi conoscenti lo avrebbe mai detto, anche perchè da piccolo, Urbano era appassionato di calcio e passava giornate intere a giocare con i suoi amici. La sua camera era tappezzata di poster dei più grandi calciatori, da Maradona a Pele.
Questa sua passione però non accontentava del tutto il padre, che  conosceva chi gestiva il crossomodro della città ed avrebbe volto che suo figlio seguisse la sua stessa passione nel lavoro e per le moto da cross.

I due spesso litigavano per questo, Urbano era convinto di voler diventare un calciatore e visto che non aveva il consenso dei genitori doveva mettersi in mostra quando ai campetti passavano gli allenatori delle squadre giovanili.
Urbano un giorno dopo una discussione con i genitori si recò al campetto più determinato che mai, voleva che un allenatore chiamasse i suoi genitori per dirgli quanto fosse forte. Dopo solo 10 minuti di partita Urbano aveva già segnato 4 goal e come al solito attorno al campetto si era adunata una piccola folla che li osservava. tra questi c’era anche l’allenatore della squadra della città che dopo averlo visto giocare volle subito incontrare i suoi genitori.
Nonostante le parole dell’allenatore né il padre né la madre cambiarono idea sul futuro del piccolo Urbano, anzi decisero che quel Natale gli avrebbero regalato una moto da Cross.
All’inizio non fu affatto contento della moto, anzi sembrava quasi odiarla e tanto che la odiava quando era triste si sfogava con lei, prendendone a calci le ruote. Un giorno però il giovane tornando da scuola notò che al circuito di moto cross c’erano alcuni amici che stavano apportando delle modifiche e quindi decise di incamminarsi verso il crossomodro.
Una volta arrivato lì non si sarebbe mai aspettato di vedere certe cose; Il tracciato era stato radicalmente cambiato e c’erano piloti che provando le nuove rampe volavano da una parte all’altra della pista. Tornato a casa Urbano parlò con i genitori, chiedendogli finalmente di portarlo a provare la moto.
Le prime prove sembravano essere poco incoraggianti, ma nè Urbano  nè il padre sembravano decisi a mollare. Dopo qualche settimana il giovane pilota iniziò ad acquisire sempre più dimestichezza e la moto era diventata la sua migliore amica, non se ne sarebbe separato per nessuna ragione al mondo.
Urby continuava a crescere ed arrivato a 17 anni iniziò a gareggiare, fin dall’inizio Urbano faceva mangiare la polvere agli avversari, con acrobazie paurose.

Più passavano gli anni più vinceva gare, tanto che iniziò a partecipare anche ad incontri nazionali dove si guadagnò la fama di Urbano Boy Sport dopo aver battuto all’ultimo giro uno dei più temuti piloti dell’epoca. Sfortunatamente per lui la carriera finì precocemente a causa di un incidente in una gara  dove finì dritto nella recinsione rompendosi un braccio. Da quel giorno non potè più gareggiare, ma la sua fama fu ricordata per sempre.