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QI e depressione: esiste una relazione?

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di Redazione

26/03/2021

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Il livello intellettivo può essere influenzato dalla nostra condizione psico-fisica. Certamente, se siamo tranquilli e ci troviamo in una condizione di benessere, il nostro QI, quoziente intellettivo, ne trarrà sicuramente beneficio, anche perché la serenità rappresenta un serbatoio di serotonina, l’ormone della felicità che ci permette di esprimere al massimo le nostre capacità. Purtroppo, non sempre ci si trova in questa condizione, anzi, molto spesso, succede esattamente il contrario, perché il lavoro, la famiglia, le relazioni sociali ci gettano in uno stato di profonda prostrazione e, a volte, si perde il gusto di fare anche le cose più semplici. Esiste un rapporto tra Qi e depressione? La risposta è, ovviamente, positiva. Se non hai mai sentito parlare del QI sappi che puoi addirittura misurarlo grazie ad appositi test. Se vuoi calcolarlo rapidamente prova questo test del QI.

La depressione: un killer silenzioso

Pensare che il QI rimanga sempre uguale nel tempo equivale a negare la plasticità del nostro cervello. La depressione determina un rallentamento delle abituali funzioni intellettive, rende apatici, disinteressati, per cui diventa molto difficile anche compiere semplici operazioni di calcolo. La depressione è una malattia dell’anima che trasforma l’individuo, spegnendo la voglia di vivere, rendendolo pressoché insensibile a qualsiasi cosa accada intorno a lui. Il QI permette di effettuare collegamenti, trovare soluzioni, intuire complicati ragionamenti, effettuare operazioni complesse e compiere piccoli miracoli destinati ad offrire un significativo contributo alla costruzione della scienza, della matematica e di tanti altri tasselli della grande armonia della conoscenza. Il QI può essere alterato dalla depressione, per cui anche le cose più semplici diventano compiti immensamente difficili da effettuare, come scalare una montagna solo con le mani e i piedi. Pertanto, diventa impossibile anche la risoluzione di semplici quesiti o giochi di enigmistica. Il cervello richiede una stimolazione costante e, strano ma vero, anche la sollecitazione continua può rappresentare un’autentica panacea per i neuroni.

L’allenamento per migliorare il QI, un modo efficace contro la depressione

Bisogna partire dal presupposto che il QI si migliora attraverso gli allenamenti, ebbene, con questa “palestra” mentale non si raggiungono solo migliori risultati, ma si ottimizza anche l’elasticità del cervello e, di conseguenza, la sensazione di apatia e inadeguatezza che accompagna la depressione viene sostituita dalla tensione che si prova, quando si ingaggia una sfida, di intelligenza, di memoria o di ricerca di risposte alle proprie domande. Proprio questa tensione migliora anche il tono umorale, nel momento in cui si raggiunge un elevato modello di attenzione. Con l’attenzione si risveglia l’interesse e quindi, di conseguenza, anche le capacità si affinano ed il livello di QI sale. Pensate che non sia così? Provateci, anche lo svolgimento di semplici esercizi quotidiani potrà fare la differenza.

Intelligenza e depressione

La depressione, in alcuni casi, nasconde un QI molto elevato, anche perché sono proprio le persone dotate di maggiori capacità ad essere più soggette a problemi di questo tipo. Senza addentrarci in complicate dissertazioni filosofiche sappiamo che esiste un legame molto forte tra questi due elementi. Poeti, artisti e scienziati di ogni epoca hanno lasciato tracce del loro pensiero nelle loro opere famose, ma hanno anche attraversato momenti di grande difficoltà, isolandosi dal resto della società e mostrando un punto di vista diverso dal quello comune. La depressione, dunque, diventa il segno di un animo particolarmente sensibile nel cogliere i legami tra le cose e nell’enunciare le grandi verità che hanno permesso di comprendere i misteri dell’universo ed i principi su cui si fondano la fisica, la matematica e l’arte in tutte le sue manifestazioni. Il binomio genio e sregolatezza, d’altronde, non è una leggenda metropolitana, perché una grande intelligenza non è sempre garanzia di felicità.

Guarire dalla depressione e migliorare il QI

La depressione è una condizione che richiede un trattamento mirato, psicoterapeutico nella maggior parte dei casi. Il miglioramento di una condizione di perenne tristezza permette di recuperare in poco tempo tutte le abilità nei vari ambiti e di conseguire un risultato superiore alle aspettative. In questo difficile percorso di progressivo miglioramento e stabilizzazione del tono umorale, giocano un ruolo importante gli allenamenti che permettono di migliorare il colpo d’occhio, effettuare associazioni estemporanee e perfezionare la conoscenza delle lingue. Dalla depressione si guarisce e, a prescindere dal rimedio utilizzato, il QI può raggiungere vette elevatissime, senza bisogno di grossi sacrifici, perché alla base di tutto c’è la passione per la scoperta, per voler andare sempre oltre i propri limiti, conoscere, infatti, significa raggiungere un traguardo e andare oltre, alla ricerca di un nuovo obiettivo da raggiungere.

QI nella mentalità comune

Il QI, nella mentalità comune, equivale alla misurazione dell’intelligenza, ma, in realtà, è un concetto molto più ampio di quello che potrebbe emergere da una definizione troppo banalizzante. Il QI esprime, per usare termini aristotelici, la potenza e l’atto, la possibilità di arrivare ad uno scopo ben preciso e l’effettivo raggiungimento dell’obiettivo. Come si è visto, attraverso questo articolo, la depressione può rallentare o migliorare il QI, l’importante è sapere cosa si vuole, cercando di andar oltre i traguardi già raggiunti ed allenandosi senza sosta, in modo da rendere il proprio QI un modo per ottimizzare le performance e scacciare i brutti pensieri!
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