Alla scoperta delle principali tipologie di codici a barre
di Redazione
30/08/2021
Al giorno d’oggi siamo abituati a vedere i codici a barre su ogni prodotto e considerarli la normalità che fa parte della nostra vita di tutti i giorni. Eppure, prima della fine degli anni Quaranta, questa tecnologia non esisteva ancora. Se oggi possiamo contare sul codice a barre, tanto merito va dato ai due inventori, ovvero Bernard Silver e Norman Joseph Woodland.
I codici a barre unidimensionali
Questa particolare categoria di codici a barre si caratterizza per andare a rappresentare in maniera sistematica i dati, modificando le lunghezze e le spaziature che si trovano tra le linee parallele. Proprio per questo motivo possono essere ribattezzati anche codici a barre lineari piuttosto che unidimensionali. Tra i codici a barre unidimensionali maggiormente diffusi e utilizzati troviamo sicuramente quelli UPC, che vengono sfruttati in modo particolare per l’etichettatura di beni di consumo all’interno di vari punti vendita, in modo particolare in nazioni come Australia, Regno Unito, Stati Uniti e Nuova Zelanda. Un altro tipo di codice a barre unidimensionale che va per la maggiore è indubbiamente rappresentato dal codice a barre EAN. Si tratta di una tipologia che viene sfruttata in modo specifico per quanto riguarda l’etichettatura di beni di consumo praticamente in ogni parte del pianeta, in riferimento alla scansione di tutti quei prodotti che si trovano nei vari punti vendita. C’è da mettere in evidenza come i codici a barre EAN vengano usati perlopiù nel Vecchio Continente. Somigliano per certi versi ai codici UPC, ma la diversità primaria è rappresentata dalla loro applicazione. L’EAN-13 è il codice che viene impiegato in maniera standard, mentre l’8-EAN è quello che viene sfruttato maggiormente sui prodotti dove c’è poco spazio per l’applicazione dell’etichetta. Un altro codice unidimensionale particolarmente diffuso e apprezzato corrisponde al codice 39, che viene impiegato con una certa frequenza per quanto concerne l’etichettatura di tanti prodotti che si riferiscono all’ambito automobilistico, ma anche spesso e volentieri usati per il Dipartimento della Difesa a stelle e strisce.I codici a barre bidimensionali
Si tratta di particolari tipologie di codici a barre, che si caratterizzano per garantire la rappresentazione di dati e informazioni in maniera sistematica, andando a sfruttare non solo simboli, ma pure delle forme che hanno tipicamente carattere bidimensionale. Interessante mettere in evidenza come abbiano diverse similitudini con i codici a barre lineari, ma al loro interno si possono trovare tante informazioni. Tra i codici a barre bidimensionali maggiormente famosi troviamo sicuramente i codici QR. Si tratta di un tipo di codice che viene usato spesso e volentieri all’interno delle pubblicità, ma anche sulle riviste, per non parlare ormai del fatto che tantissimi biglietti da visita li contengono. Tra le principali caratteristiche dei codici QR troviamo indubbiamente il fatto di avere un buon livello di flessibilità in riferimento alle dimensioni, ma non dobbiamo dimenticare anche una notevole tolleranza rispetto agli errori, oltre al fatto di essere molto rapidi da leggere. D’altro canto, però, è bene mettere in evidenza come non possano essere letti con uno scanner laser, ma garantiscono comunque il supporto a quattro tipi diversi di dati. Tra i vari codici a barre bidimensionali troviamo anche quello denominato Datamatrix. Si tratta di codici a barre 2D che vengono impiegati spesso e volentieri per tutte quelle operazioni che sono legate all’etichettatura di oggetti di ridotte dimensioni, ma anche di documenti. Uno dei principali punti di forza è rappresentato dal fatto di avere un ingombro particolarmente contento, che li rende una soluzione ottimale per quanto concerne i prodotti piccoli logistici, ma anche operativi. Si tratta di codici che somigliano per certi versi ai codici QR, visto che sono molto veloci da leggere e offrono un alto grado di tolleranza nei confronti degli errori.Articolo Precedente
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